Ambrogio Fogar nasce a Milano il 13 Agosto 1941, è il secondo di quattro fratelli; il padre fa l’assicuratore, la madre l’insegnante. Sarebbe destinato ad avere una vita normale, ma la normalità a lui non piace.
Si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nutrendo un particolare interesse per la politica internazionale e la sociologia, ma dopo il quarto anno decide di non terminare gli studi: altre erano le emozioni che lo chiamavano, altri erano gli obiettivi che lo tormentavano.
Affascinato dal confronto uomo-natura, e con una vocazione particolare per ogni tipo di avventura, a soli 18 anni attraversa le Alpi con gli sci per ben due volte, partecipa al Vasaloppet e alla Marcialonga, (gare di sci di fondo, rispettivamente, di 90km e 70km) senza allenamento. E’ anche appassionato scalatore.
Fino ai 21 anni è stato paracadutista sportivo e quando un serio incidente durante il suo 56° lancio interrompe la sua attività, decide di prendere il brevetto di pilota per piccoli aerei acrobatici, praticando il volo fino a 25 anni. Per non rischiare di restare inscatolato ed etichettato in un mestiere, inventa mille lavori: comparsa alla Scala, venditore d’auto, scrittore di bollette alle corse equestri.
Dopo il cielo, il mare. Un amore, quello per il mare, latente fin da bambino, in cui Ambrogio trova il suo più grande interlocutore.